Nell’ambito dell’evento “La famiglia della porta accanto”, promosso ieri dal Centro Studi Cappella Orsini in collaborazione con Anddos, si è discusso dell’ormai prossima approvazione della legge sulle unioni civili.
Come ha spiegato Emanuele Calò, del Consiglio nazionale del notariato, la legge è assolutamente necessaria, poiché il vuoto normativo in materia di diritti delle coppie dello stesso rende inapplicabile in Italia la direttiva 38/2004 sulla circolazione dei cittadini.
La l’approvazione della legge costituirà anche una grande novità sul piano sociologico: come ha spiegato Roberto Lucifero, organizzatore dell’evento insieme ad Andrea Conte del Centro Studi Cappella Orsini, molte persone omosessuali che fino ad ora hanno impostato la propria vita in un contesto socionormativo in cui era impossibile creare una famiglia, adesso avranno una possibilità che in gioventù era inimmaginabile.
Interessante la riflessione portata avanti sulla peculiarità del nostro Paese, che, come ha sottolineato anche Carmine Fotia, giornalista e moderatore dell’evento, è passato da una relativa modernità sul piano legislativo nella prima metà del ‘900 in cui gli altri Paesi europei criminalizzavano l’omosessualità, ad essere l’ultima nazione UE a riconoscere questi diritti.
“E’ certo che – ha affermato a questo proposito Mario Marco Canale, Presidente di Anddos – questa legge interviene nelle vite delle persone sanando una vera e propria ingiustizia, come dimostra il fatto che la nostra base associativa . Quando mi sono sposato nel 2005 in Inghilterra, mi sono sentito mortificato per aver fatto una cosa che in Italia nessuno poteva fare, poiché avevo un diritto che altri non si vedevano riconosciuto. Per questo, nel momento in cui è stata stralciata la stepchild adoption, ho provato una sensazione molto simile, perché molte persone sono state lasciate incredibilmente indietro, in particolare modo le famiglie arcobaleno. Adesso bisogna puntare in alto e anche in fretta.
Monica Cirinnà ha spiegato le ragioni e le dinamiche che hanno portato all’approvazione di questa legge in Senato: “Finalmente anche l’Italia avrà, come la quasi totalità dei Paesi europei, una legge che mette tutti i cittadini in grado di amarsi e sviluppare il proprio progetto di vita in comune, riconoscendo non soltanto i diritti delle coppie same-sex che vogliono unirsi civilmente, ma anche di tutti coloro, etero e omo, che convivono e che per la legge italiana non esistevano. E’ un primo grande passo di civiltà sociale e politica del nostro Paese come non se ne vedevano da oltre 30 anni. In sostanza, sta cadendo in Italia il muro di Berlino sui diritti. Adesso bisognerà fare l”unificazione’”
Su questo punto è arrivata la replica di Imma Battaglia, che ha condiviso la storicità dell’evento ma ha invitato il PD a scegliere definitivamente da che parte stare e ad inserire il matrimonio egualitario nel prossimo programma di Governo. “Le persone omosessuali – ha aggiunto inoltre Battaglia in parziale issenso con alcuni interventi – hanno costruito una propria identità e un proprio percorso a prescindere dalle leggi, scontrandosi contro ostacoli che nemmeno i diritti adesso riconosciuti sono in grado di risolvere del tutto”.
Su una linea simile il sottosegretario alla giustizia Gennaro Migliore: “Esistevano mondi che non comunicavano tra di loro. E’ preoccupante quello che si è visto nella discussione parlamentare. Libertà di coscienza è un’espressione che sui diritti usa la parola libertà contro quella degli altri. Dopo resistenza e acquisizione di un diritto serve il consolidamento culturale, specie dopo aver visto certi emendamenti presentati in Senato”
Monica Cirinnà ha successivamente promesso di impegnarsi all’interno del proprio partito affinchè nel prossimo programma venga inserito il matrimonio egualitario.
Nell’ambito dell’iniziativa, infine, è sta annunciata l’affiliazione del Centro Studi Cappella Orsini ad Anddos.
La redazione
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Fonte: ANDDOS