Siamo allibiti dal comportamento del ministro degli interni Alfano, il quale, dopo aver indossato i panni dell’ultra conservatore all’interno della maggioranza ed aver esultato per lo stralcio della stepchild adoption dalle unioni civili, prova ora ad ostacolarle abusando della propria posizione di ministro.
Nella giornata di ieri, 5 luglio, scadevano infatti i trenta giorni per la presentazione del “decreto ponte” previsto dalla stessa legge, che doveva servire come bozza per l’elaborazione dei decreti attuativi da parte del
Ministero della Giustizia. Confidiamo in un’azione perentoria, in questo senso, del ministro Orlando, anche se va ricordato, in ogni caso, che la legge è già in vigore. Forse l’assenza dei decreti potrà allungare le procedure e fornire quei pretesti tanto ricercati dalle amministrazioni ostili alle persone LGBTI che vogliono soltanto perdere tempo. Tuttavia, non c’è ragione alcuna sul piano giuridico per cui, ad oggi, due persone dello stesso sesso non possano unirsi o registrare una convivenza, atto, quest’ultimo, atteso anche da migliaia di coppie eterosessuali.
Ci impegneremo pertanto a diffondere in questi mesi tutte le informazioni utili per poter contrarre un’unione civile, tra cui il manuale redatto dai giuristi di Articolo29.
Le persone LGBTI hanno aspettato troppo. Il fatto che adesso qualcuno provi ad allungare il brodo, anche di qualche mese, producendo lungaggini e incomprensioni burocratiche, è uno schiaffo morale che non permetteremo.
Mario Marco Canale
Presidente Nazionale Anddos
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Fonte: ANDDOS