Cathy La Torre, avvocata e nota attivista LGBTI, è stata bloccata da Facebook per “omofobia” (sic!) per aver pubblicato le frasi di un sindaco leghista contrario alle unioni civili.
Come ha dichiarato la stessa Cathy La Torre a Repubblica Bologna, infatti, “gli autori di quelle espressioni non vengono colpiti, mentre siamo colpiti noi che combattiamo il loro odio“.
Il fatto giunge al termine di una lunga serie di “stranezze” da parte dell’azienda fondata sa Zuckerberg, tra le quali sono numerose le testimonianze di utenti e attivisti che denunciano la permanenza di pagine razziste o di palese istigazione all’odio, che vengono spesso spesso dichiarate conformi agli standard del social.
Il gruppo Gay Lex ha annunciato una class action contro il social network: “Molti attivisti Lgbt hanno subito lo stesso trattamento nelle ultime ore. Con Gay Lex e altre associazioni Lgbt italiane stiamo pensando a una class action per invitare Facebook a cambiare le sue politiche sui discorsi intrisi d’odio. Vorremmo che chi davvero li pronuncia fosse inibito, non chi li combatte”.
Nel pomeriggio, il profilo è stato sbloccato e sono arrivate anche le scuse di Facebook.
La redazione
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Fonte: ANDDOS